JETHRO TULL: un viaggio introspettivo verso la realizzazione del nuovo album "The Zealot Gene"

JETHRO TULL: un viaggio introspettivo verso la realizzazione del nuovo album

Ogni tanto, forse ogni cinque anni, Ian Anderson pubblica un nuovo album. A volte come Jethro Tull, a volte come solista. Sono lontani i giorni in cui le release venivano pubblicate con cadenza annuale, ed era così per la maggior parte delle band negli anni '70. Anche allora i programmi dei tour erano impegnativi, ma comunque la band trovava il tempo per prendersi un mese o due in studio per concentrarsi sul proprio processo creativo e offrire un'altra chicca ai fedeli seguaci.

Ma quella frenetica attività di scrittura e registrazione non consentiva tempi morti, né tempo per ricaricare le batterie o per godersi la vita familiare, rivelandosi tutt'altro che soddisfacente per il benessere dei musicisti. Così le cose rallentarono per quanto riguarda il lavoro in studio, e girare i palcoscenici del mondo si rivelò sia l'antidoto alla noia che l'opportunità per raggiungere un nuovo pubblico, in paesi mai raggiunti in precedenza. Concludere un nuovo album era cosa sempre più rara, ma Ian continuava a produrre musica varia e anticonformista. Mai un tipo da "aggrapparsi a una formula", Ian Anderson ha sempre trovato nuovi orizzonti e nuovi argomenti da trattare nelle proprie release musicali, che a volte hanno confuso le aspettative dei fan, sempre in crescita.

La richiesta di un altro Aqualung o di un altro Thick As A Brick, divenne il grido spesso ripetuto. Ma gli orologi servono per andare avanti, non indietro. Tra le incursioni acustiche e orchestrali, Anderson ha visitato nuovamente il terreno fertile ma insidioso del concept album e del progressive rock. L'album TAAB2 del 2012 era, per molti versi, molto diverso dal cugino del 1972. E così Homo Erraticus, un album che nel 2014 ha superato i confini del materiale concettuale.

Con la pubblicazione, nel 2017, dell'album String Quartets, è stata spuntata un’altra casella nella check-list del progetto. Quando è uscito String Quartets, Ian aveva già iniziato a lavorare su nuovo materiale e la band aveva già registrato le prime sette basi di un nuovo album, ancora senza titolo, prima di intraprendere una serie di tour che finirono per riempire a lungo il loro calendario.

A gennaio 2020 la notizia della diffusione della pandemia iniziò a riempire i giornali. Anderson si attivò immediatamente e si preparò ad una tournée instabile per i primi mesi dell'anno. Dopo soli due spettacoli, la band arrivata in Finlandia per alcuni concerti, venne informata – durante il check-in in un hotel di Helsinki - che il governo finlandese aveva cancellato tutti gli incontri pubblici e i tour di concerti. È stato così improvviso - ricorda Anderson - Tra le preoccupazioni e gli avvertimenti della comunità scientifica e di alcuni politici più illuminati, ci siamo ritirati increduli nelle nostre case per aspettare l’arrivo della tempesta.

Così è iniziata la serie infinita di rinvii e cancellazioni di concerti. La triste conclusione di un intero anno di lavoro focalizzato sull’ideare e organizzare i tanti spettacoli che erano previsti per il 2020. Forse il momento perfetto per completare l'album incompiuto? Anderson racconta: La disperazione e la rabbia di dover accettare che la vita professionale ci fosse stata rubata, significava, almeno per me, non poter lavorare a un nuovo album finché non si fosse tornati alla normalità, con la possibilità di tornare nuovamente in studio, alla vecchia maniera.

Si inserirono dunque nuovi progetti: Anderson si dedica per diversi mesi alla biografia dei Jethro Tull, The Ballad Of Jethro Tull e poi alla realizzazione del libro di testi raccolto, Silent Singing fino a quando, data la continua permanenza della pandemia, ha deciso di registrare i brani finali da solo, completando il progetto per fissare la pubblicazione dell’album nel 2021. Alcuni membri della band hanno potuto contribuire da remoto, inviando le loro sezioni musicali, registrate individualmente, da incorporare poi nel mix finale. In seguito, è stato progettato e sviluppato l'artwork dell'album ed è stato negoziato un nuovo contratto discografico con InsideOut Music, ma la pandemia ha reso impossibile la release entro la fine del 2021.

Così, il nuovo album The Zealot Gene rimase in continua attesa, come un whisky in maturazione, arricchito da un ulteriore periodo di delusioni e di cancellazioni di concerti...fino a questo momento.

Probabilmente l'album con il processo di realizzazione più lungo - almeno per i Jethro Tull. Il mondo - anche il microscopico mondo dei fan dei Tull - forse non era impaziente alla prospettiva di un altro album difficile, pieno di concetti e contenuti complessi: soprattutto un album che si basa sull'interpretazione e lo sviluppo di nozioni derivanti dai capitoli e dai versi della Bibbia anche se nutro un’autentica passione per lo sfarzo e la narrazione fiabesca del Libro Sacro, sento ancora il bisogno di mettere in discussione e disegnare paralleli a volte sacrileghi del testo - così Anderson - Il buono, il cattivo e il "decisamente" brutto alzano la testa ma sono punteggiati da elementi di amore, rispetto e tenerezza che glorificano in particolare il Nuovo Testamento. Alcuni fanatici cristiani si sentiranno punzecchiati. I laici e gli increduli penseranno che sono rinato sotto nuove vesti, come fastidioso proselitista della fede. E alcuni, si spera, si godranno la musica e non la esamineranno troppo da vicino.